“L’intelligenza artificiale toglierà lavoro alle persone”.
Questo è il timore di tanti, che vedono nell’ascesa delle intelligenze artificiali qualcosa di assolutamente negativo.
Timore che non è esclusivo della gente comune: anche la comunità scientifica e tantissimi professionisti qualificati condividono questa paura.
Tanto che nell’ultimo anno sono stati fatti diversi studi per cercare di prevedere quali saranno le conseguenze dell’ingresso delle AI nel mondo del lavoro.
Più del 40% dell’occupazione globale verrà in qualche modo influenzata dall’uso delle intelligenze artificiali. Saranno pochissime le professioni che rischieranno di scomparire, poiché in molti casi cambierà soltanto il come svolgeremo alcuni lavori.
In pratica si prevede un’integrazione tra essere umano e AI, che aumenterà la produttività di moltissimi settori, anche se in modo differente. Per esempio, settori come quello agricolo o edile, riceveranno benefici minori rispetto a settori come il commercio, la pubblica amministrazione, eccetera.
A livello nazionale, si stima che nel prossimo decennio ci sarà addirittura un incremento dei posti di lavoro, con un picco di richieste di professioni tecniche ed altamente qualificate, non solo nei settori informatici o tecnologici, ma anche nei servizi legati alle persone e alla cura.
Di contro, ci sarà un calo nelle richieste di professioni con qualifica più bassa o professioni qualificate, ma legate a settori come quello edile o agricolo.
In generale, tutte le aziende che hanno iniziato a integrare già le intelligenze artificiali all’intero dei loro processi produttivi/creativi, hanno aumentato le vendite del circa 10% e hanno confermato di aver creato nuove posizioni lavorative.
Per non restare indietro le aziende dovranno investire nelle AI e, di conseguenza, ci sarà una crescente richiesta di laureati in discipline tecnologiche o di professionisti altamente qualificati/specializzati.
I risultati che ne emergono sono meno catastrofici di quanto molti pensino, ma di certo non è tutto rose e fiori.
Molto dipenderà dalla capacità delle persone di adattarsi e dalla capacità della politica di disciplinare, limitare e a stare al passo con cambiamenti così rapidi.
Bisogna farsi trovare pronti e preparati.
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